Il lock-down conseguente alla pandemia di Covid-19 ha apportato delle importanti modifiche non solo al mercato di vini europeo, ma anche al mercato nord-americano, in particolare quello canadese.
Stiamo parlando soprattutto del consumo dei cosiddetti sparkling wines, gli spumanti e affini. In Canada questa fetta di mercato sta crescendo negli ultimi anni, come del resto succede in tanti altri paesi. Solo il 18% degli spumanti consumati in Canada viene prodotto all’interno del territorio nazionale, il restante 82% viene invece importato da Francia, Spagna e in particolare dall’Italia.
Nel corso di questi mesi del 2020 i prodotti canadesi, inclusi gli spumanti, hanno registrato una crescita se comparati ai prodotti importati. Questa è una tendenza che si è verificata un po’ ovunque, poiché in tempi di crisi la maggior parte dei consumatori tende ad acquistare prodotti locali, sia perché nutre una maggiore fiducia, sia per sostenere l’economia della propria comunità.
Fortunatamente non solo gli spumanti canadesi sono stati consumati di più, ma anche il nostro Prosecco. Mentre lo Champagne ha subito un significativo calo delle vendite, il Prosecco è stato consumato quotidianamente in Canada.
Una sostanziale differenza sta nel fatto che gli spumanti come lo Champagne sono associati a un consumo fuori di casa, a una cena in un ristorante costoso, alle occasioni speciali, ai festeggiamenti. Il Prosecco invece è uno sparkling wine che si adatta molto bene anche alle occasioni informali, alla dimensione domestica e alla vita quotidiana. Un vantaggio in questo senso è stato anche il prezzo del Prosecco, più accessibile rispetto a quello dello Champagne e degli spumanti affini.
Nel mercato canadese in particolare sono le donne Millennials il target dei produttori, sono coloro che conoscono meglio gli spumanti locali e d’importazione.